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VSG

Chirurgia a tutto tondo

In onda da lunedì 18 ottobre 2021

Dalle ore 21:00 alle ore 21:30

Questo ciclo di trasmissioni televisive affronta temi legati al mondo della salute e della medicina con la presenza in studio di ospiti di primo piano: specialisti, professori, eccellenze del mondo della ricerca medica.

Ospiti delle puntate:

Dott. Franco Baldo
Senior Consultant presso Humanitas Materdomini Di Castellanza  
Prof. Gianluca Faggioli
Chirurgo Vascolare  Professore Ordinario presso il Dipartimento di Medicina Specialistica Diagnostica e Sperimentale dell’Università “Alma Mater Studiorum” di Bologna
Prof. Umberto Marcello Bracale

Chirurgo Vascolare Professore Ordinario della scuola di specializzazione di chirurgia vascolare presso l’Universtà Federico II di Napoli

Prof. Paolo Carbognani
Chirurgo Toracico Professore  Ordinario di chirurgia Toracica presso l’Azienda-Ospedaliero Università di Parma
Prof. Luca Ampollini

Chirurgo Toracico Ricercatore/Professore Ordinario di chirurgia Toracica presso l’Azienda-Ospedaliero Università di Parma

Argomenti trattati nel corso delle puntate

L’artrosi del ginocchio (o gonartrosi) è una patologia degenerativa che colpisce le cartilagini di rivestimento del femore, della tibia e molto spesso anche della rotula, ossia le tre strutture che fanno parte dell’articolazione del ginocchio.

L’unica cura davvero efficace per il trattamento dell’artrosi è l’impianto di protesi. A seconda del grado di degenerazione articolare e della particolare morfologia di ciascun ginocchio, gli approcci chirurgici possono essere differenti al fine di rendere l’impianto il più possibile personalizzato.

La ricostruzionemonocompartimentale (quando l’artrosi non si è ancora estesa a tutti i comparti articolari) , gli impianti specifici paziente, la tecnica dell’allineamento cinematico e la chirurgia robotica sono solo alcune delle tecniche utilizzate dal dottor Baldo al fine di rendere l’esperienza del paziente sempre più soddisfacente.)

 

L’ischemia è la riduzione del flusso sanguigno nei tessuti del corpo umano che provoca la diminuzione della quantità di ossigeno e di nutrienti nella zona colpita: se questi due elementi fondamentali delle cellule vengono a meno, le conseguenze sui tessuti e sugli organi coinvolti possono essere molto gravi, arrivando a volte alla loro necrosi. L’ischemia può insorgere in qualsiasi parte del corpo ma solitamente gli organi più colpiti solo il cuore, il cervello, l’intestino e le dita delle mani e dei piedi.
L’artroprotesi all’anca è un intervento che può rendersi necessario in caso di artrosi. Patologia degenerativa, cronica e progressiva che prima attacca le cartilagini e successivamente coinvolge le altre strutture dell’articolazione, questa condizione determina un’usura della cartilagine che porta al contatto osso con osso. Prima dei 50 anni sono più colpiti i soggetti di sesso maschile. Sopra i 60 anni c’è una prevalenza del sesso femminile, causata in particolare da fattori ormonali. L’artrosi, favorita in ogni caso dal sovrappeso e dall’obesità, può essere:

PRIMITIVA:

ossia favorita da fattori come l’invecchiamento o la familiarità. Può essere localizzata o generalizzata.

SECONDARIA:

indi causata da fattori che comprendono le malattie genetiche, le patologie metaboliche o le infiammazioni dell’articolazione.
In entrambi i casi il sintomo principale è il dolore tipico. Si tratta di un dolore che parte dall’inguine per irradiarsi verso il ginocchio. Compare sotto sforzo o all’inizio del movimento. Affidata alla radiologia tradizionale, la diagnosi di artrosi è molto facile da porre in virtù di segni radiografici estremamente netti. Ecco i principali:
Riduzione dell’interlinea articolare occupata da cartilagine;
 
Sclerosi delle superfici contrapposte;
 
Formazione di osteofiti (osso neoformato che non si vede nelle normali articolazioni)
Per trattare chirurgicamente l’artrosi, il Dottor Franco Baldo adotta da anni la tecnica all’avanguardia di artroprotesi con accesso all’anca per via anteriore diretta (Direct Anterior Approach). Grazie all’accesso anteriore, che prevede il rispetto dei muscoli, dei nervi e della capsula femorale, è possibile effettuare un’incisione chirurgica molto piccola (7/8 centimetri), decisamente più contenuta rispetto ai 15/20 centimetri che si avrebbero con le tecniche tradizionali (postero-laterale e laterale).
L’aneurisma dell’aorta addominale è una malattia che colpisce con una certa frequenza soggetti prevalentemente di sesso maschile e generalmente di età superiore ai 50 anni. E’ una dilatazione patologica permanente,  che interessa la parete della più grande arteria dell’addome.
Un aneurisma dell’aorta addominale, detto più semplicemente aneurisma addominale o AAA, è un rigonfiamento patologico di una porzione del tratto di aorta passante per l’addome. Come per ogni altro aneurisma, la parete aortica interessata dal rigonfiamento è fragile e può rompersi con relativa facilità, provocando una grave perdita di sangue.
La chirurgia robotica è una soluzione innovativa e sempre più diffusa. Rappresenta al giorno d’oggi uno dei più efficaci supporti alle scelte e al lavoro del chirurgo che si occupa di trattare le patologie di degenerazione articolare. Grazie al robot e partendo da un modello tridimensionale realizzato ricorrendo alle immagini TC, è possibile migliorare i risultati degli interventi di chirurgia protesica a breve e lungo termine. L’approccio robotico consente un’estrema precisione del taglio osseo e una conseguente riduzione degli errori di posizionamento della protesi, che viene alloggiata nella giusta sede e bilanciata alla perfezione. Gli altri vantaggi da considerare sono i seguenti:
Minor rischio di instabilità dell’impianto;
Corretto bilanciamento legamentoso;
Ridotta incisione chirurgica.
Ricorrendo alla chirurgia robotica è possibile minimizzare l’errore manuale, in quanto il braccio robotico consente di riprodurre sul paziente quanto il chirurgo ha pianificato con precisione sul software prima di entrare in sala operatoria. La tecnologia robotica è ormai matura e apprezzata in tutto il mondo. Oltre ai vantaggi sopra ricordati, consente di apprezzare una pianificazione dinamica basata sull’effettiva anatomia dei singoli pazienti, tenendo quindi conto della cinematica articolare e concretizzando un allineamento protesico perfetto alle superfici cartilaginee.
L’artroprotesi all’anca è un intervento che può rendersi necessario in caso di artrosi. Patologia degenerativa, cronica e progressiva che prima attacca le cartilagini e successivamente coinvolge le altre strutture dell’articolazione, questa condizione determina un’usura della cartilagine che porta al contatto osso con osso. Prima dei 50 anni sono più colpiti i soggetti di sesso maschile. Sopra i 60 anni c’è una prevalenza del sesso femminile, causata in particolare da fattori ormonali. L’artrosi, favorita in ogni caso dal sovrappeso e dall’obesità, può essere:

PRIMITIVA:

ossia favorita da fattori come l’invecchiamento o la familiarità. Può essere localizzata o generalizzata.

SECONDARIA:

indi causata da fattori che comprendono le malattie genetiche, le patologie metaboliche o le infiammazioni dell’articolazione.
In entrambi i casi il sintomo principale è il dolore tipico. Si tratta di un dolore che parte dall’inguine per irradiarsi verso il ginocchio. Compare sotto sforzo o all’inizio del movimento. Affidata alla radiologia tradizionale, la diagnosi di artrosi è molto facile da porre in virtù di segni radiografici estremamente netti. Ecco i principali:
Riduzione dell’interlinea articolare occupata da cartilagine;
 
Sclerosi delle superfici contrapposte;
 
Formazione di osteofiti (osso neoformato che non si vede nelle normali articolazioni)
Per trattare chirurgicamente l’artrosi, il Dottor Franco Baldo adotta da anni la tecnica all’avanguardia di artroprotesi con accesso all’anca per via anteriore diretta (Direct Anterior Approach). Grazie all’accesso anteriore, che prevede il rispetto dei muscoli, dei nervi e della capsula femorale, è possibile effettuare un’incisione chirurgica molto piccola (7/8 centimetri), decisamente più contenuta rispetto ai 15/20 centimetri che si avrebbero con le tecniche tradizionali (postero-laterale e laterale).
Antonio Aquilino
Dr.Antonio Aquilino
Conduttore 1Medicina & Salute